LA “BELLEZZA” DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Giovani, desiderio, attesa, stupore, vocazione, esperienza, passione, responsabilità, bellezza, amore, educazione al lavoro, maestri da seguire, mestieri… Queste sono le parole più significative emerse dagli interventi dei relatori che si sono succeduti all’incontro di presentazione del libro “Un mestiere per vivere. Il metodo di ASLAM”, presentato l’8 novembre presso la Sala Conferenze Malpensa Center, al Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa.

Sono parole che definiscono non solo il “metodo di ASLAM”, ma anche la strada da percorrere, secondo gli esperti intervenuti, nel mondo della formazione professionale, in cui ASLAM è impegnata da oltre 20 anni.

UNA SCUOLA DOVE SENTIRSI “A CASA”

Angelo Candiani, presidente di ASLAM, moderatore dell’incontro, ha sottolineato che “contrariamente a quanto molti dicono, noi riscontriamo che i nostri ragazzi hanno ‘voglia’ di lavorare, e ciò può accadere se siamo capaci di fare loro proposte che sappiano farli ‘emergere’, e dei luoghi, di studio e di lavoro, che li facciano sentire ‘a casa’.

A supporto di tale affermazione, Carlo Carabelli, direttore generale di ASLAM, ha sottolineato come l’attenzione in ASLAM sia rivolta a ogni singolo ragazzo – “conosciamo ciascuno per nome” -, che viene accolto in sedi “belle, e gli studenti partecipano a tale bellezza, perché ne sono stupiti e comprendono di essere qui per un bene, per una possibilità di crescita e di lavoro. Scommettiamo su di loro, affidandogli una responsabilità, come la manutenzione degli aerei, ed è uno spettacolo vedere questi ragazzi quando si sentono investiti da tale responsabilità”. Carabelli ha poi evidenziato l’importanza strategica del rapporto con le aziende del territorio, grazie alle quali “è stato possibile costruire delle filiere formative, fino a scuole di alto livello tecnico”. Allo stesso tempo l’apprendistato di primo livello, in cui ASLAM crede molto, contribuisce a costruire “una vera educazione al lavoro, importantissima per tutto il Paese”.

STUDENTI E DOCENTI

Alcuni studenti sono stati invitati a raccontare la loro esperienza, che riflette quanto accennato fin’ora. Samuele sta lavorando con un contratto di apprendistato per ottenere la qualifica di operatore meccanico: “Quando sono venuto in ASLAM volevo fare il meno possibile”, ammette il giovane, “ma ho incontrato dei professori che hanno attirato la mia attenzione e allora mi è venuta voglia di impegnarmi. Le persone di ASLAM, in pratica, mi hanno aiutato a tornare a credere in me stesso, mentre l’apprendistato mi sta aiutando a imparare il mio lavoro”. Marco, saldatore, inquieto sui banchi di scuola ma desideroso di imparare un mestiere, ha ringraziato i docenti per la pazienza che dimostrano ogni giorno nei suoi confronti. Daniele, termoidraulico, ha raccontato simpaticamente della sfida di accettare un stage estivo che si è poi trasformato in un contratto di apprendistato.

MAESTRI PER VOCAZIONE

Valentina Aprea, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, nel ricordare che oggi la nostra regione è l’unica in Italia “che può vantare un sistema duale completo” ha sottolineato come sia importante “avere dei maestri nel periodo della formazione” e “studiare provando il desiderio di mettersi in gioco”.

Quello di Gabriele Toccafondi, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, più che un intervento, è stato un momento di riflessione sorto da alcune domande nate dal compito che gli è stato affidato: “Qual è il ruolo della scuola? E quello di un formatore? Perché con il sistema duale abbiamo voluto riportare l’esperienza nella scuola?”. Le risposte sono profonde, e rimangono aperte: “Sono i ragazzi a chiedere agli adulti di fare esperienza e di studiare con un ‘perché’. Dalla vita nella scuola si aspettano qualcosa, dunque, come diceva Pavese: ‘Qualcuno ci ha promesso qualcosa? E allora perché attendiamo?’. L’attesa è la struttura di ogni uomo e i ragazzi chiedono a noi la risposta a tale attesa. Per questo il lavoro del formatore è una vocazione, che parte a sua volta dalla vocazione di ogni giovane. Se non operiamo in questo modo, rischiamo di perderli. Se partiamo dai ragazzi comprendiamo anche il valore dell’alternanza scuola-lavoro: essa infatti permette di comprendere meglio la propria materia di indirizzo e di conoscere di più il mondo”.

È BELLO LAVORARE!

Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, che ha editato il libro dedicato ad ASLAM, ha affermato: “Guardando a questa realtà della formazione professionale si capisce che non c’è distinzione tra lavoro e tempo libero, tra dovere e bellezza, perché in ASLAM i ragazzi comprendono che lavorare è bello, è qualcosa di cui essere contenti. E i professori, come abbiamo sentito raccontare, sono in grado di ‘attrarre’, e per attrarre bisogna voler bene, amare, una parola che sfonda la barriera del suono. Dalla lettura del libro” ha proseguito Vittadini, si comprende che la passione per ogni singola persona è la prima caratteristica di ASLAM. Se c’è tutto questo, allora si ottengono i risultati migliori, come è ben documentato nella seconda parte del volume”.

Invitati, docenti, studenti presenti all’incontro hanno potuto anche vedere un nuovo video che racconta per immagini le sedi di ASLAM (compresa quella nuova di Lentate sul Seveso, che sarà pronta a breve), e i mestieri che si insegnano attraverso i gesti e i volti degli studenti ripresi durante la vita quotidiana della scuola.

Di seguito la rassegna stampa dell’incontro:

“Sole24Ore”

“Avvenire”

“Ticino Notizie”

“Il Sussidiario”[vc_column width=”1/2″][vc_btn title=”Leggi l’articolo de “La Prealpina“ ” color=”blue” link=”url:http%3A%2F%2Fwww.aslam.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2017%2F11%2FLa-Prealpina-9-novembre-2017.jpg||target:%20_blank”][vc_column width=”1/2″][vc_btn title=”Guarda il video di ASLAM” color=”blue” link=”url:https%3A%2F%2Fyoutu.be%2FJbILS7J6OPM||target:%20_blank”]